EDEN connect the dots
seconda edizione :: ANTROPOMORFI ::
dal 22 al 26 aprile
Teatro dell'Orologio (Roma)
ANTROPOMORFI / trailer seconda edizione
ANTROPOMORFI
Siamo sempre più droni, sempre meno umani.
Per la seconda edizione di EDEN connect the dots, facciamo un tuffo a capofitto nell'umanità del corpo, nel bisogno che abbiamo, sempre più imperante, di recuperare il contatto diretto con l'altro.
Corpi che incontrano corpi, persone che vivono gli stessi spazi, organizzando architetture del benessere collettivo.
Una settimana dove recuperare l'aspetto di esseri umani, osservando corpi che si spingono ai limiti, ascoltando le parole e i percorsi di coreografi italiani e vivendo in prima persona l'esperienza del movimento.
Per questa seconda edizione lasciamo da parte l'antropomorfismo che condiziona la nostra esistenza culturale e lasciamo libero sfogo alla naturalezza del corpo umano.
ON STAGE
Connect the dots. Unisci i puntini
Ogni cosa può essere scomposta, diventare un insieme informe di puntini numerati che solo se uniti con pazienza danno ua figura riconoscibile. EDEN ha questo scopo: unire i puntini frammentati dell'identità sociale ma soprattutto sfidare a nuove combinazioni, a nuove regole di unione dei puntini, per una diversa definizione di se tramite la danza contemporanea, la cultura del cibo, le arti visive, lo scambio di opinioni alla ricerca del momento dell'incontro e del confronto, cardine dell'esperienza che EDEN vuole valorizzare.
EDEN è un percorso che vuole indagare e dare strumenti per trasformare il corpo e la mente nel nostro giardino perfetto: quindi non un luogo fisso ed esterno ma un luogo mutevole e vario, dove spostarsi con agilità.
Un percorso per ritrovare i 'puntini' che compongono la nostra persona e unirli, scoprendo le molteplici possibilità di rappresentarci che abbiamo.

EDEN è il giardino terreste, il luogo dell'uomo primitivo, il luogo dove il corpo ha preso forma e movimento, creando il concetto di spazio attorno a se, di dimensione interiore ed esteriore; è il luogo dove il nostro corpo ha, mitologicamente, fatto le prime scoperte, è l'utero del pensiero maturo, la chimera della perfezione, dove ogni gesto ritrova il suo senso.
Storicamente l'uomo ha creato luoghi più o meno immaginari tramite i quali definire la propria identità sociale: paradisi, nirvana, piazze, palazzi, regge, teatri, fiere, santuari, municipi, discoteche, mercati, università, centri sociali, parcheggi per scambisti, country club, chiese. Tutti questi luoghi sono rimediati l'un l'altro, sviluppandosi e cambiando la propria natura, sempre in relazione alla nuova necessità sociale di moltiplicazione delle identità.
Questo processo di frammentazione degli spazi pubblici è stato azzerato da internet. Il digitale ha sgrammaticato non soltanto i luoghi ma anche i corpi, trasformando ogni cosa in un codice binario e amplificando a tal punto le possibilità di scambio da arrivare all'impercettibilità dello stesso: come gli ultrasuoni, che escono dalle nostre possibilità uditive, così lo spazio digitale ha smaterializzato i luoghi del corpo.
EDEN diventa quindi un luogo neutro dove si percepiscono e saldano quegli scambi che ci sembrano così deboli: un corpo a corpo tra personalità creative dove non è più il luogo a definire il corpo e la persona ma le persone che permeano il luogo con le loro sfumature, rendendolo uno spazio digitale di mattoni e cemento.
I luoghi che si prestano per eccellenza alle mutazioni sono la piazza e il teatro.
EDEN connect the dots è realizzato in collaborazione con



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